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Finalmente i lamponi freschi! Fette al cocco e lamponi

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Vi ricordate Unlanponelcuore, l'iniziativa di qualche settimana fa, organizzata dai foodbloggers per le donne di Bratunac? (Se ve lo siete perso vi consiglo di darci un'occhiata, è stata una bellissima iniziativa e sono state preparate delle ricette sensazionali!).

Ogni blogger doveva preparare una ricetta con i lamponi, in qualunque forma essi fossero, congelati, freschi, sotto forma di confettura, insomma, bastava che ci fossero i lamponi.

In quei giorni sia io che Fabio abbiamo girato tutta la nostra città per trovare dei lampon freschi, ma ahimé, nulla, alla fine abbiamo deciso di preparare una torta con la confettura di lamponi e sfruttare qualche lampone congelato. La ricetta è venuta bene e, seppur senza lamponi freschi, ci siamo leccati anche i baffi.

Nella migliore tradizione di quando cerchi una cosa e non la riesci a trovare, se dopo un po' di tempo abbandoni le ricerche, eccoti spuntare l'oggetto in questione proprio sotto al naso. Così è successo anche per i lamponi e, mentre Fabio era andato in missione speciale al supermercato per comprarmi tutti gli ingredienti per preparare una bella torta (quella ai lamponi era bella e finita, ma noi siamo due golosoni e senza un dolce per casa proprio non riusciamo a stare!), ecco trovarsi dal fruttivendolo per strada, in bella vista, quasi mischiati alle fragole, due vaschette di lamponi freschi (del Marocco). Non so se li ha subito comprati per una questione di principio, del genere "non vi ho trovati una volta, ora vi faccio vedre io cosa ci preparo con voi!", oppure per la semplice voglia di provare un dolce con i lamponi freschi. In ogni caso, li ha acquistati, facendomi una gradita sorpresa.

Avrei potuto surgerarli per utilizzarli in un secondo momento, ma chissà come avevamo trovato questi graziosi frutti rossi freschi, mi dispiaceva ridurli a frutti congelati. Così ho dirottato le mie intenzioni di preparare una torta, verso dei pasticcini che vedo benissimo accompagnati da una tazza di té.
Ho trovato la ricetta su uno dei miei libri di cucina anglosassone preferiti, "The Primerose bakery book" et voilà...i nostri desideri di qualcosa di dolce sono stati appagati.

Fette al cocco e lamponi

Fetta al cocco e lamponi


Ingredienti:

125 g di burro, più  quello per ungere la teglia
60 g di zucchero di canna golden caster
1 uovo grande biologico
1 cucchiaino di estratto di vaniglia di buona qualità
185 g di farina 00 setacciata
1 cucchiaio di lievito in polvere
60 ml di latte
200 g di confettura di lamponi
300 g di lamponi freschi

per la copertura:

100 g di burro a temperatura ambiente
5 cucchiaio di zucchero di canna golden caster
2 uova grandi
225 g di farina di cocco
60 g di farina 00

Fette al cocco e lamponi

Preriscaldare il forno a 180°C.

Imburrare una teglia da forno rettangolare e rivestire il fondo ed i lati con la carta da forno, facendola trasbordare dai lati della teglia.

Preparare la torta: In una ciotola, con la frusta ellettrica, montare il burro e lo zucchero fino a renderlo spumoso. Aggiungere l'uovo e l'estratto di vaniglia e mescolare bene.
Aggiungere lentamente gli ingredienti secchi mescolando bene ed alla fine versarvi il latte.
Mettere questo composto nella teglia, livellando la superficie con l'aiuto di una spatola.
Ricoprire di confettura di lamponi e distribuire i lamponi freschi in modo disordinato.

Preparare la copertura: montare il burro con lo zucchero con l'aiuto di una frusta ellettrica, fino a renderlo spumoso. Aggiungere gli altri ingredienti e mescolare fino ad avere un composto abbastanza consistente.
Versare il composto nella teglia sopra la confettura di lamponi, accertandosi che sia distribuito uniformemente.
Cuocere in forno per 30 minuti, finchè, la torta sia dorata in superficie ed inserendo uno stuzzicadenti nel centro, ne uscirà pulito.
Fare raffreddare la torta nella teglia.

Quando sarà fredda, sarà possibile toglierla dalla teglia sollevando l'intera torta utilizzando i bordi della carta da forno.
Porla su un tagliere e tagliarla a fette

A temperatura ambiente dura circa 3 giorni.

Note mie:

la copertura mi era venuta troppo densa, ho quindi aggiunto circa 60 ml di latte.
La torta avrebbe dovuto cuocere 40 minuti, ma a causa di una telefonata a Fabio che doveva seguire la cottura, non ha sentito il driiiiin del timer e ha cotto per "un po'" in più. Per fortuna però stavolta è andata bene! Ma si sa che il pc o il telefono per chi cucina sono delle potenziali armi di distruzione di pranzi e cene.
Infine ho aggiunto dell'altra farina di cocco sopra le fette per decorarle.

Fette al cocco e lamponi

Adesso sono soddisfatta perché ho potuto preparare anche io un dolce con i lamponi freschi...peccato che sia già finito...ora dovrò pensare alla prossima torta...

Anna Luisa





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Una puntatina in Oriente: noodles ai gamberi e latte di cocco

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Si sa, sono affezionatissima alle ricette di cucina italiane ed ancora di più a quelle napoletane e bolognesi a casua delle mie origini, ma, come ho dimostrato spesso, ogni tanto mi piace fare una puntatina all'estero, in particolare nei Paesi anglosassoni, ma a volte, il cuore mi porta ad est e così, come ci piace preparare il sushi, qualche volta cerco qualche ricetta diversa, ma pur sempre orientale.
La nostra passione per la cucina orientale è nata non in uno dei ristoranti che purtroppo troppo spesso servono una cucina psedo-orientale, ma bensì a casa di un'amica di Taiwan, ora trasferitasi in Italia.
La prima volta che ci invitò a casa sua, non ricordo bene per quanto tempo ci disse di aver cucinato, ma sicuramente per preparare tutte le portate aveva impiegato più di una giornata intera. Preparò tanti, tantissmi piatti, piccole porzioni, ma riuscì durante la cena a farci fare un giro gastronomico del suo Paese.


La parte bella venne quando, terminata la cena, ci propose di visitare Taiwan con lei. Va senza dire che accettammo senza alcuna riserva e l'estate dopo avemmo l'occasione di vistare con lei un Paese meraviglioso ed a volte un po' sottovalutato.
Tornando alla cucina, durante quel viaggio provammo tanti, tantissimi piatti e, nonostante il caldo, anche tante zuppe, ma quelli che ci fecero innamorare furono i noodles che ogni tanto (sempre troppo raramente a sentire Fabio), preparo in vari modi.
Oggi ad esempio li ho preparati con una ricetta che forse ricorda più la cucina thailandese, per la quale io in particolare ho un debole, unendo così le richieste sia mie che di Fabio. Il risultato? Lascio a voi la valutazione.


Zuppa di noodles con gamberi e cocco

Ingredienti:
600 g di gamberi sgusciati 
200 g di noodles
125 ml di latte di cocco
20 g di amido di mais
4 carote medie
1/2 peperoncino tritato o una punta di cucchiaino di peperoncino in polvere
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva     
1 cucchiaio di zenzero fresco grattugiato
1 spicchio d'aglio tritato            
1 cucchiaio di succo di limone
1 ciuffo di prezzemolo
Sale e pepe

     
 Scaldate l'olio a fuoco basso in una casseruola grande, aggiungere lo zenzero, l'aglio e il peperoncino, cuocere, mescolando per circa 1 minuto. Tagliare le carote a  julienne ed aggiungerle nella casserola insieme al latte di cocco e 3 tazze d'acqua. In una piccola ciotola, mescolare l'amido di mais e 2 cucchiai di acqua fino ad ottenere una pastella liscia e aggiungere anch'essa nella casseruola. Portate ad ebollizione.
Aggiungere la pasta e portare nuovamente ad ebollizione alzando il fuoco. Ridurre il calore e lasciate cuocere finché la pasta sarà cotta al dente (occorreranno 3-4 minuti).
Aggiungere i gamberi e mescolare per circa 1 minuto. Togliere pentola dal fuoco e mantecare con il succo di limone. Salare, pepare e guarnire con il prezzemolo tritato.
Servire caldo.


Sono riuscita a portarvi in un viaggio virtuale in Oriente con questo piatto? Spero proprio di si.

Anna Luisa

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MTchallenge di Marzo: Soufflé di carciofi agrumati con salsa supreme allo zafferano e gamberi all'arancia

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In questi giorni mi sono posta la domanda di cosa sia l'Mtchallenge. Un gioco che accomuna blogger e non solo di tutta la penisola, un incontro ed un raffronto mensile con altre persone, uno stimolo mensile ad inventare piatti ed associazioni di sapori più o meno azzardate, una condivisione di ricette che possono essere provate da tutti, ma da cui un giorno, come è già capitato per il paté, potrebbero nascere altri libri.

Eppure tra tante ipotesi sono giunta alla concusone che l'Mtchallenge  è un "gioco" che aiuta a crescere, non solo in cucina, ma anche culturalmente. E' una sfida, come tante che si incontrano nella vita, ma è una sfida costruttiva, come purtroppo non sono tutte, che ti permette di metterti alla prova e, non solo di cercare di elaborare qualcosa di originale, ma anche di imparare tecniche e ricette con cui mai avresti creduto di raffrontarti.

Ma mai come questo mese tutto ciò mi sembra corretto, dato che la sfida lanciata da Fabiana è ciò che terrorizza anche i cuochi provetti, una preparazione che, a dire la verità, se avessi potuto, avrei probablmente rifuggito all'infinto, rinviando in data da stabilire il giorno del primo tentativo che mai sarebbe arrivato. La sfida del mese ha come tema il soufflé. In realtà ho scoperto che è come imparare a nuotare, non ti decidi mai, finché qualcuno non ti getta in acqua e così decidi di provare e scopri di saper nuotare.

Quindi non mi resta che rigraziare Fabiana e l'Mtchallenge per la sfida di questo mese ed andarvi a spiegare la mia ricetta.

Soufflé di carciofi agrumati con salsa supreme allo zafferano e gamberi all'arancia
 (cliccare per ingrandire)

L'idea iniziale ci è venuta dopo aver provato una crema ai carciofi e zafferano che era superlativa ed abbiamo deciso di preparare un soufflé ai carciofi con una salsa allo zafferano di accompagnamento. Ma dato che da cosa nasce cosa, la salsa è diventata una supreme allo zafferano con base un fumetto di gamberi, il soufflé si è arricchito con un sapore agrumato dato dal succo di arancia aggiunto in cottura ai carciofi e da zeste tagliate a julienne per decorazione ed il tutto, per chiudere il cerchio, è stato affiancato dai gamberi marinati nel succco d'arancia e saltati brevemente in padella prima di essere serviti.

La parte divertene è stato un regalo di Madre Natura che, conoscendo la mia mancanza di abilità nell'incidere le verdure e nell'utilizzarle come decorazioni mi ha donato un fiore naturale ottenuto semplicemente tagliando la punta dei carciofi e che, con un giudice come Fabiana, non ho potuto resistere alla vogla di mostrarvi.

Soufflé di carciofi agrumati con salsa supreme allo zafferano e gamberi all'arancia

Ma ora passiamo alla ricetta:

Soufflé di carciofi agrumati con salsa supreme allo zafferano e gamberi all'arancia


Ingredienti


Per il soufflé:

4 carciofi
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
50 ml di vino bianco
il succo e le zeste di mezza arancia
300 ml di panna fresca
3 cucchiai da minestra di maizena
30 g di burro + quanto basta per ungere gli stampi
6 uova medie
sale, pepe
emmental a sufficienza per ricoprire fondo e bordi degli stampi, circa 3 cucchiai

Per la salsa supreme allo zafferano

250 ml di vellutata di gamberi
300 ml di panna
3 g di pistilli di zafferano
30 di burro
sale e pepe

Per la velutata di gamberi:

250 ml di fumetto di pesce otteuto con
i carapaci di 10 gamberi
1 carota
1/2 cipolla
1 gambo di sedano
10 g di burro
10 g di farina
sale e pepe

Per i gamberi:

10 gamberi
il succo di mezza arancia

Soufflé di carciofi agrumati con salsa supreme allo zafferano e gamberi all'arancia

Come prima cosa, sgusciare i gamberi e metterli a marinare nel succo d'arancia.

Con i carapaci dei gamberi preparare il fumetto, mettendoli in un tegame con acqua fredda, la carota, 1/2 gambo di sedano e 1/2 cipolla tagliate a cubetti.
Portare ad ebollizione e lasciare sobbollire per circa mezz'ora.
Filtrare cercando di schiacciare le verdure.

Mettere il burro in un tegame dal fondo spesso e farlo sciogliere a fuoco basso, aggiungervi la farina setacciata e mescolare per 3 minuti con la frusta.
Unirvi quindi il fumetto di gamberi poco alla volta, e cuocere per 30 minuti mescolando di tanto in tanto. Salare e pepare.
Filtrare la vellutata in una casseruola, non appena bolle aggiungervi la panna e lasciare cuocere per 5 minuti.
Sfregare i pistilli nel palmo della mano ed unirli alla salsa.
Lasciare sobbollire altri 5 minuti e filtrare la salsa.
Unirvi il burro, salare e pepare.

Pulire i carciofi, tagliarli a cubetti e farli saltare brevemente in un tegame in cui avremo riscaldato l'olio.

Una volta rosolati, sfumare con il vino bianco. Quando tutto il vino sarà evaporato, aggiungere il succo d'arancia e le zeste di arancia tagliate a julienne e portare a cottura tenendo copreto.
Gli ultimi 5 minuti scoprire per fare asciugare bene i carciofi.
Salare.
Frullarli con il mixer ad immersione.

Preparare il soufflé (riporto la ricetta di Fabiana)
Innanzi tutto scaldare il forno a 200°.
Con una pennellessa imburrare generosamente gli stampi che devono essere puliti ed assolutamente asciutti, ungere fondo e bordi....questo è assolutamente fondamentale!
Con lo stesso criterio spargere il formaggio grattugiato negli stampi in modo che ne siano interamente ricoperti avendo cura di non toccare più l'interno con le dita.
Riporre in frigo fino al momento del riempimento, volendo anche in freezer. Non trascurare questo passaggio!!

Ripassare ancora i bordi con un altro poco di burro pomata e raffreddare nuovamente

Mescolare la maizena con poca panna fresca fuori fuoco.

Portare ad ebollizione la restante panna, raggiunto il bollore unire il mix panna maizena mescolando sempre.
Abbassare la fiamma e proseguire la cottura aiutandosi con una frusta a mano fino ad ottenere una crema spessa.
Allontanare dalla fiamma ed unire il burro avendo cura di continuare sempre a lavorare.

Rompere le uova  tenute a temperatura ambiente, separando i tuorli dagli albumi, avendo cura di non toccare questi ultimi con le mani.

Unire i tuorli uno alla volta, incorporandoli alla perfezione prima di introdurre il successivo.
Unire la purea di carciofi alla massa e mescolare.
Salare, pepare, aggiungere la noce moscata e mescolare bene.
L'ultima indispensabile operazione è quella di montare gli albumi.
Devono essere ben stabili, ma non di cemento armato:((
Ci si può aiutare unendo qualche goccia di limone che aiuta la montatura rendendola stabile. Gli acidi sono fantastici in certe situazioni:))))
Sconsiglio invece la famosa presa di sale, in realtà a meno che non si monti a mano( faticando come bestie) non ha una reale utilità, anzi, il cloruro di sodio ha proprietà igroscopiche, quindi alla lunga sottrae acqua e destabilizza la struttura.

Con delicatezza ed in più riprese unire gli albumi montati, badando bene di non smontarli, eseguendo movimenti verticali con una spatola e contestualmente ruotando la ciotola, il classico movimento en coupant;))))
La massa deve risultare ben omogenea.

Versare negli stampi arrivando solo ai 2/3 della loro altezza.

Lisciare delicatamente la superficie con la spatola.

Infornare immediatamente e cuocere senza mai aprire per 15/18 minuti gli stampi piccoli.
In ogni caso sorvegliare ed estrarre quando gonfio e ben dorato in superficie.
L'esterno deve essere compatto, l'interno morbidissimo, umido  e soffice come una nuvola.
Per accentuare la colorazione si può cospargere la superficie con un cucchiaino di formaggio grattugiato prima di infornare.
A voi la scelta se mantenere il soufflé nel suo contenitore od estrarlo, questo non creerà difficoltà alcuna.

Potete anche tenerlo un paio di minuti a forno spento, lo sbalzo termico sarà inferiore ed è possibile che con una "gran botta di culo" facciate in tempo a sorprendere i vostri ospiti ed a sorprendere voi stessi della magia del soffiaggio....tempo di accorgersene e sarà già passata;))

Quando mancheranno 5 minuti al termine della cottura riscaldare due cucchiai d'olio in una padella e saltarvi brevemete i gamberi (occorreranno circa 2-3 minuti).

Servire il soufflé (moooolto velocemente) accompagnato dai gamberi all'aranci e dalla salsa supreme allo zafferano.

Soufflé di carciofi agrumati con salsa supreme allo zafferano e gamberi all'arancia

Note mie:

abbiamo lasciato i soufflè in forno per un paio di minuti dopo il termine della cottura, ma purtroppo quei minuti ci sono stati fatali...incredibilmente, la seconda infornata con l'impasto dei souflè rimasto in un angolo mentre si cuocevano i primi, ha dato dei risultati migliori...magari il prossimo soufflè che faremo sarà alto 5 piani di morbidezza.

Note di Fabio: record assoluto per fare le foto, meno di 4 minuti netti.

Soufflé di carciofi agrumati con salsa supreme allo zafferano e gamberi all'arancia

Anna Luisa e Fabio



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Navigando sul web e la crostata con crema frangipane ai frutti di bosco di Ernst Knam

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crostata con crema frangipane ai frutti di bosco di Ernst Knam

Oggi dobbiamo ringraziare internet per tutte le meraviglie che ci offre: conoscere e scambiarsi idee anche con persone che si trovano dal'altro capo del mondo, documentarsi su qualunque cosa, trovare tutto, ma proprio tutto ciò che si sta cercando e, poco male se è in vendita solo negli Stati Uniti, basterà un click ed una persona dal'altra parte del mondo te lo impacchetterà e te lo spedirà e come per magia vedrai quello stesso oggetto che tanto hai anelato, materializzarsi tra le tue mani. Certo, come ogni cosa anche internet ha dei lati negativi ed un po' di cautela nell'utilizzo di questo bellissimo mezzo di comuncazione va comunque mantenuta. Devo ammettere però, che dovendo mettere su una bilancia i pro ed i contro, i primi batterebbero di gran lunga i secondi.

Ricordo ancora la prima volta che ho navigato sul web, stavo preparando la mia tesi di laurea e cercavo del materiale attinente. Come per magia mi comparvero dei grafici perfettamente calzanti con i dati della mia tesi, ma estrapolati da una ricerca fatta in un'altra università italiana. Li mostrai tutta orgogliosa alla professoressa che si dimostrò molto interessata...per fortuna li avevo stampati perché pur ripetendo la ricerca in rete con le stesse parole, non sono mai più riuscita a trovare quel sito.


Eravamo veramente agli albori di internet, per fortuna con il tempo la situazione è migliorata e, quando dopo qualche tempo ho ricominciato a navigare, l'oggetto della mia ricerca non erano più gli argomenti della tesi, ma ricette di cucina cercate per puro svago...eppure tutto è iniziato da quella ricerca. Ho trovato un forum di cucina dove delle persone simpatiche si passavano ricette della tradizione culinaria di tutta la penisola, oppure ne sperimentavano di nuove e, dopo essermi fatta coraggio, iniziai anche io a scrivere e proporre le mie ricette. Solo dopo qualche anno ho aperto con Fabio il nostro blog, ed eccoci qui, a raccontarvi sensazioni, momenti belli ed a volte anche brutti, a passarvi ricette sperando che voi le proviate e vi piacciano come sono piaciute a noi e a raccontarvi dei nostri viaggetti più o meno lontani.

crostata con crema frangipane ai frutti di bosco di Ernst Knam

Abbiamo stretto tante amicizie su internet e con alcuni di voi siamo legati da un affetto profondo che sono certa durerà per sempre, ed oggi è proprio alle mie amiche di internet che vorrei offrire una fetta di crostata firmata Knam. Anche perché il libro da cui ho preso questa ricetta me l'ha regalato Fabio che l'ha preso a Milano durante Identità golose, su consiglio della nostra amica Tery.


crostata con crema frangipane ai frutti di bosco di Ernst Knam

Torta alla crema frangipane ai frutti di bosco

(di E. Knam)


Ingredienti


Per la pasta frolla:

125 g di burro
125 di zucchero
50 g di uova (circa 1uovo)
2 g di sale
1/2 stecca di vaniglia
5 g di lievito in polvere
240 g di farina 00

Per la crema frangipane:

100 g di burro
100 g di zucchero
180 g di uova (circa 2 uova)
30 g di farina
100 g di farina di mandorle

100 g di more
100 g di lamponi
100 g di mirtilli
150 g di gelatina di albicocche

crostata con crema frangipane ai frutti di bosco di Ernst Knam

In una planetaria con il gancio a mano impastare il burro con lo zucchero e la polpa di vaniglia.
Quando gli ingredienti sono amalgamati, unire velocemente le uova, quindi la farina, il lievito ed il sale.
Appena la farina è incorporata, smettere di impastare.
Con l'impasto formare una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e riponetela in frigorifero per almeno 3 ore.

Con una frusta montare il burro con lo zucchero finché non avrete ottenuto un composto bianco e spumoso.
Aggiungere a filo le uova sbattute.
Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati, con una spatola unire le farine, rigirando dal basso verso l'alto e dal centro verso l'esterno, per incorporare l'aria.
L'impasto dovrà risultare liscio e omogeneo.

Imburrare quindi una tortiera di diametro circa 20-22 cm.

Stendete la frolla in un disco spesso circa 3 mm, con il quale fodererete lo stampo.

Versate la frangipane sulla frolla, senza superare i tre quarti della tortiera, e decorate la sommità con i frutti di bosco, disponendoli in modo disordinato.

Cuocete in forno preriscaldato a 175°C per circa 35 minuti.

Quando la torta sarà fredda, lucidatela con la gelatina di albicocche.

crostata con crema frangipane ai frutti di bosco di Ernst Knam

Eppure ricordo ancora quando mi resi conto che stavamo, e forse stiamo vivendo ancora, una vera rivoluzione e che una nuova era ha avuto inzio.

Anna Luisa




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Freschezza ai lamponi per Unlamponelcuore

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Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a "unlamponelcuore" intendono far conoscere il progetto "lamponi di pace" della Cooperativa Agricola Insieme (http://coop-insieme.com/), nata nel Giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi. Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell'antica coltura dei lamponi e sull'organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull'aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti.

A distanza di oltre dieci anni dall'inaugurazione del progetto, il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale, capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola "ritorno" nella scelta del "restare".

Freschezza ai lamponi

Il post da cui è partito tutto è quello di Anna Maria che ha portato alla luce questa realtà che come tante sono nate dall'atrocità di una guerra, poi sviluppato da Alessandra e sposato da tantissimi blogger. Una guerra tremenda, a due passi da casa nostra, troppo vicina e pre così lontana. Ogni giorno avevamo le notizie tramite giornali e telegiornali, ma le storie delle persone escono solo dopo e sono tutte drammatiche. Perché in ogni guerra non ci sono né vinti né vincitori, ma solo vittime. E pensare che in questi giorni si prefigurano altri scenari di guerra a poca distanza da casa nostra fa davvero rabbrividire. La guerra come mezzo di risoluzione delle questioni territoriali, razziali e religiose purtroppo ancora oggi dilania diverse parti della nostra Terra. Il tutto per regolamentare confini e distanze che non esistono in natura ma che ha creato l'uomo. Per fortuna poi ci sono donne come queste che si rialzano, che ricominciano, ma che porteranno sempre nella loro anima le cicatrici profonde ed indelebili di una guerra.

Freschezza ai lamponi di Sal De Riso


Per saperne di più su questa cooperativa, vi invito ad andare sul loro sito. Troverete i loro prodotti in diversi punti vendita, soprattutto Coop Adriatica e nord-est, Altromercato e Mio-bio (a Milano).
E questa è la ricetta contenente lamponi con cui aderiamo a questa bella iniziativa. Ed il fatto che abbiano aderito così tanti blog, è sicuramente un segnale estremamente positivo. Perché dietro ogni blog c'è la sensibilità e la partecipazione personale di ciascuno di noi.

Potete seguire l'iniziativa anche su Twitter con l'hashtag #unlamponelcuore

Freschezza ai lamponi di Sal De Riso


Freschezza ai lamponi

di Sal De Riso


Ingredienti per 12 porzioni


Per la mousse allo Yogurt

250 g di yogurt fresco intero
300 g di panna semimontata non zuccherata
40 g di turli d'uovo (2 tuorli d'uovo)
100 g di zucchero
30 g di acqua
20 g di gelatina già sciolta

Per la glassa ai lamponi

100 g di lamponi freschi
70 g di zucchero
2 g di pectina
10 gocce di succo di limone
30 g di zucchero per la pectina
8 g di gelatina sciolta

Per comporre e decorare

Inzuppitura alla vaniglia e limone q.b.
1 disco di pan di Spagna integrale
Granella di nocciole q.b.
100 g di lamponi freschi
Decorazioni al cioccolato q.b.

Cosa serve
Tortiera da 18 cm di diametro, planetaria, mixer a immersione

Freschezza ai lamponi di Sal De Riso


Procedimento


Facciamo bollire in un piccolo tegame l'acqua con lo zucchero fino ad un atemperatura di 120° C. Versiamo lo sciroppo bollente sopra i tuorli.

Montiamo i tuorli nella planetaria per circa 8 minuti. Poi fermiamo l'attrezzo e controlliamo che la montata sia ben sostenuta. Mettiamo da parte.

In una ciotola sistemiamo lo yogurt, mescoliamolo con una spatola di silicone, quindi uniamo la gelatina ancora ben calda, già sciolta.

Versiamo la panna semimontata zuccherata nello yogurt fresco e misceliamo bene i composti mescolando con delicatezza.

Riprendiamo i tuorli pastorizzati e montati e incorporiamoli al composto di yogurt e panna semimontata.

Misceliamo la mousse ancora per qualche minuto per amalgamare bene il ripieno della torta.
Quindi mettiamo qualche attimo da parte.

Prendiamo una tortiera, quindi bagniamola lungo il bordo con acqua e zucchero, poi strofiniamola con le dita.
L'acqua e lo zucchero faranno da collante alla granella di nocciole con la quale fodereremo i bordi della tortiera.

Sistemiamo sul fondo un disco di pan di Spagna integrale, quindi pressiamolo bene e bagnamolo con l'inzuppitura alla vaniglia e limone.
Versiamo un generoso strato di crema allo yogurt, quindi livelliamo la mousse con una spatola e mettiamo in freezer per 3 ore.

Frattanto, in una ciotola raccogliamo metà dei lamponi freschi in purea, uniamo i 70 g di zucchero e la restante parte di frutta fresca tagliata a pezzetti.
Incorporiamo la pectina sciolta nei 30 g di zucchero e frulliamo con un mixer a immersione riducendo il tutto in purea. Uniamo anche il limone.
Amalgamiamo ancora la glassa appena ottenuta, quindi diamole struttura aggiungendo la gelatina sciolta e ancora leggermente calda.
Mettiamo la gelatina in frigo finché non sarà pronta la torta.
Quindi togliamola e coliamoci sopra la glassa ai lamponi.
 Livelliamo la glassa con una spatola, quindi sformiamola dal contenitore e decoriamola con lamponi e lastrine di cioccolato bianco.

Note mie:

Per sciogliere la gelatina ho riscaldato la metà dello yogurt e vi ho unito i fogli di colla di pesce precedentemente ammollati in acqua fredda e strizzati; ho quindi unito il retante yogurt.
Ho utilizzato un disco di pandispagna non integrale.
Ho rivestito di noccioline il bordo della torta come ultimo passaggio, in modo da non fare sparire le nocciole tritate all'interno della parte cremosa della torta.
La glassa può essere preparata anche con i lamponi surgelati, oppure, in mancanza di tempo, potrà essere sostituita dalla composta di lamponi.
Anche dopo aver aggiunto la glassa ai lamponi ho fatto riposare la torta in frigo per due ore prima di sfornarla dal cerchio d'acciaio


Freschezza ai lamponi di Sal De Riso

Speriamo che ci saranno in futuro altre iniziative che coinvolgano sempre più food blogger. Perché noi partiamo da una passione, ma siamo tanti ed è bello partecipare tutti assieme così uniti a queste iniziative di solidarietà.

Anna Luisa e Fabio

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Una festa di Carnevale e le frittelle uvetta e pinoli

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Le prime volte che da adolescente son andata alle feste di Carnevale, mi era concesso parteciparvi solo se accompanata da mio fratello. Ricordo discoteche con la musica a palla, vestiti da mille e una notte, trucchi spaziali, con tutti i colori esistenti ed in tutte le gradazioni, ricordo che si faceva l'alba senza neanche accorgersene, ricordo sfilate con tanto di premi, ricordo la genialità delle mamme che si inventavano dei vestiti particolarissimi, uno tra tutti quello di una mia amica vestita da abat jour, con tanto di luce che si accendeva quando si tirava la cordicella!

Mi è presa un po' di nostalgia e così quest'anno, felice di essere invitata ad una festa di Carnevale, vi ho partecipato, pur senza travestirmi. E si, non era proprio il caso che ci travessissimo anche noi, seppure ci era stato detto che volendo, avremmo potuto.
Siamo arrivati in questo locale e ci aspettava niente poco di meno che la principessa di Frozen, accompagnata da Wonder Woman e da Peppa Pig...e si, era la festa di compleanno della mia nipotina numero due, che ha compiuto ben 6 anni!

Non avrei mai creduto di potermi divertire tanto ad una festa di bambini, ma vedere quei nanetti, o per meglio dire quelle piccole donne e quei piccoli uomini (perchè mi sembrano veramente delle miniature a volte), travestiti dai loro eroi preferiti è stato troppo divertente. Ce ne erano per tutti i gusti, dagli eroi Marvel, come Capitan America e ben due Iron man, alle principesse, alla ballerina brasiliana, al coniglietto e chi più ne ha più ne metta, anche se ovviamente quelle più belle erano proprio le mie nipotine e non lo dico perché sono di parte (si vede, no, che non sono di parte?).

Hanno giocato, si sono rincorsi, la nipotina festeggiata ed il fidanzatino si sono lanciati giù dallo scivolo anche mano nella mano e vedere un bimbo ed una bimba di 6 anni così affiatati mi ha fatto una tenerezza infinita. Insomma, posso dire di aver partecipato alla più bella festa di Carnevale della mia vita.

Ma a Carnevale si sa che a farla da padrone è il fritto e con esso tutte le golosità che è possibile immaginare, prima di osservare i precetti della Quaresima. Così ci siamo messi a sfogliare libri e riviste e alla fine Fabio è stato conquistato da queste frittelle e devo dire che ci ha visto bene, perché sono irresistibili. Il problema è stato che Fabio ha iniziato a friggerle e a provarle per vedere se fossero cotte bene, ma poi non si è fermato alle prime. Per me era tutta una scusa...

frittelle uvetta e pinoli

Frittelle con uvetta e pinoli


Ingredienti:

1 l di latte
250 g di semolino
5 uova
1 limone non trattato
1 arancia non trattata
100 g di zucchero
50 g di uvetta
50 g di pinoli
120 g di farina
1 bicchierino di rum
olio per friggere
sale

frittelle uvetta e pinoli

Portare ad ebollizione il latte in una casseruola.
Versare a pioggia il semolino e cuocere per 2-3 minuti, mescolando in continuazione con un cucchiaio di legno; levare dal fuoco e lasciare intiepidire.

Ammollare l'uveta nel rum.

Sgusciare le uova separando i tuorli dagli albumi.

Incorporare al semolino tiepido i tuorli, la scorza grattugiata del limone e dell'arancia, 50 g di zucchero, l'uvetta sgocciolata, asciugata e infarinata, i pinoli e la farina rimasta.
Amalgamare bene, mescolando con un cucchiaio di legno o con una frusta a mano.

Montare a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale, usando le fruste elettriche, ed incorporarli al composto di semolino, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto con una spatola.

Scaldare abbondante olio in una padella per fritti.
Con un cucchiaio raccogliere una porzione di composto e lasciarla cadere nell'olio ben caldo; continuare così friggendo poche frittelle per volta, finché sono gonfie e dorate uniformemente (circa 2 minuti, due minuti e mezzo); sgocciolare man mano su carta assorbente da cucina perché perdano l'unto in eccesso. Spolverizzare con lo zucchero rimasto e servire preferibilmente tiepide.

Note mie:

per cucere le frittelle ho utilizzato la friggitrice a 176°C.

frittelle uvetta e pinoli

Che dite, l'anno prossimo ci potremmo travestire anche Fabio ed io?

Anna Luisa